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L’intervento di protesi di caviglia


30/04/2019

Quando è necessario un intervento di protesi di caviglia?

L’intervento di protesi di caviglia si effettua in caso di artrosi di caviglia.
L’artrosi della caviglia è una patologia cronica che colpisce generalmente soggetti tra i 50 e i 70 anni, che hanno precedentemente subito un trauma in età più giovane: è proprio per questa natura post-traumatica che l’artrosi della caviglia è diffusa in un’età precoce rispetto all’anca e al ginocchio. Con il passare degli anni l’artrosi della caviglia conduce ad una disabilità crescente, ad un dolore sempre più importante e alla progressiva limitazione della mobilità articolare.

Leggi anche: Cos’è l’artrosi di caviglia? 

Per decidere se è necessaria o meno la protesi, una visita ortopedica ed esami semplici (radiografie e TC) permettono di stabilire se la qualità dell’osso e il modo di appoggiare il piede consentono alla caviglia di “sopportare” un impianto di protesi.

Le protesi di ultima generazione garantiscono risultati molto confortanti e le prospettive di durata negli anni cominciano ad essere come per le protesi di ginocchio ed anca.

Protesi di caviglia vs artrodesi

Per decidere se è meglio posizionare una protesi di caviglia oppure effettuare un intervento di fusione dell’articolazione come l’artrodesi bisogna valutare diversi fattori. Innanzitutto l’età del paziente. Per i giovani interessati da un’artrosi di tipo post-traumatico per i quali è necessario preservare il più possibile il movimento della caviglia consiglio la protesi di caviglia.

Bisogna però tenere presente che una protesi di caviglia funziona correttamente se è posizionata su un piede che non presenta gravi deformità, queste infatti determinano una difficoltà tecnica durante l’operazione per ottenere un buon allineamento.

Infine bisogna valutare la quantità e la qualità dell’osso. Ai pazienti che non hanno un buon rapporto qualità/quantità dell’osso consiglio l’intervento di artrodesi.

In sala operatoria



L’intervento di protesi di caviglia consiste nel rimuovere la cartilagine rimasta e pochissimo tessuto osseo dalla tibia e dall’astragalo e nel sostituire i due capi articolari con due componenti metalliche che li rivestono perfettamente, come le più conosciute protesi di anca e di ginocchio.

Non si tratta di un intervento banale, ma oggi è ormai spesso consigliato. Viene effettuato in clinica con un ricovero di 2/3 giorni per tenere in osservazione i pazienti ed evitare così un rientro a casa con fastidi e problematiche da gestire.
L’intervento dura dalle 2 alle 3 ore a seconda delle condizioni iniziali del paziente e si esce dalla sala operatoria con il piede fasciato. Il dolore viene tenuto sotto controllo dai farmaci antalgici.

Dopo l’intervento di protesi di caviglia


Dopo l’intervento chirurgico la convalescenza è abbastanza lunga. Dopo 2 o 3 giorni in clinica bisogna proseguire le terapie ambulatorialmente e il ritorno ad un normale movimento deve essere graduale e controllato. Dopo un iniziale periodo (4 settimane) con un tutore, si deve procedere ad una progressiva ripresa del carico e delle normali attività senza fretta.

Ricordo che la fisioterapia svolge un ruolo fondamentale nella ripresa della normale deambulazione: è parte integrante del processo di guarigione e, se ben eseguita, rappresenta un plus nel risultato finale che, normalmente, si ottiene dopo 4-6 mesi, massimo un anno a seconda della gravità del quadro clinico iniziale e delle condizioni generali del paziente.

Come preservare la protesi di caviglia

La protesi di caviglia è soggetta a usura, ma la sua durata dipende molto dal paziente. Condurre una vita sana con un’alimentazione corretta è la prima regola per mantenere un peso corporeo idoneo e quindi non sollecitare troppo la protesi. Limitare gli sforzi ripetuti come salire frequentemente le scale oppure sport con salti sono accorgimenti utili e funzionali ad una durata maggiore della protesi.



Domande frequenti

È consigliato anche per i giovani?

Sì, perché è in grado di assicurare una vita sociale del tutto normale e, addirittura, di praticare sport.

Il dolore scompare del tutto?

Molto dipende dalle condizioni iniziali. È difficile recuperare il movimento completo di flesso-estensione e rotazione quando i tessuti si sono abituati a restrizioni, ecco perché l’intervento è più indicato per le caviglie che hanno ancora un discreto movimento. In quest’ultimo caso il recupero è di norma molto buono.

Si possono fare sport dopo l’intervento?

Sì, dopo il periodo di riabilitazione, quando si rientra in possesso di tutte le normali funzionalità si può riprendere anche l’attività sportiva preferita.

E se non si vuole affrontare questo tipo di intervento?

L’alternativa alla protesi rimane sempre l’intervento di artrodesi: fa scomparire il dolore ma blocca la caviglia. L'artrodesi è l'intervento chirurgico attraverso cui si effettua la fusione dell’articolazione della caviglia, l’obiettivo terapeutico rimane quello di ridurre il dolore.

Quanto dura una protesi di caviglia?

La durata di una protesi è direttamente proporzionale al corretto uso che se ne fa, ma, una volta completato l’iter riabilitativo, i pazienti possono tranquillamente svolgere la maggior parte delle attività sportive che prediligono, come ad esempio il tennis, il trekking, il nuoto, lo sci, il golf e la bici senza particolari difficoltà.


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Dr. Roberto Camisassa
Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia.

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